La domanda delle domande

Piccola riflessione mattutina, prima di lasciare il giusto e meritato spazio alla golosità del vostro (nostro) sabato sera.Spesso mi viene chiesto “ma come si fa a seguire la dieta alla lettera senza sbagliare mai?”. Semplice, non si puó. Sono io la prima a dirlo. Il piano alimentare é frutto di calcoli, di percentuali, di somme, di proporzioni, semplificando…di numeri; di numeri su carta nascosti dietro a degli abbinamenti alimentari. La vita quotidiana é sicuramente altro, ogni giorno non é mai e non sarà mai uguale a quello precedente come invece lo é la dieta, scritta lì nero su bianco. Quando tocchiamo un’arancia non leggiamo la sua composizione interna, ma percepiamo il suo aroma, notiamo il suo colore, assaporiamo il suo gusto. La vita é fatta di questo, non di numeri e meno male aggiungerei. E allora? Come fare a rispettare un qualcosa che “si scontra” con il nostro modo naturale di vivere il cibo, ma che peró ci serve per stare bene ed in salute? Come dice Lloyd, con l’autodisciplina (biturbo😂). Abbandoniamo la smania di dover rispettare tutto alla lettera, non siamo dei robot o delle calcolatrici, siamo persone, ed in quanto tali siamo dotati di impulsi. Instaurare una propria disciplina significa saperli assecondare ogni tanto, significa saperli fermare quando é il momento, ma soprattutto significa come saper rimediare. Rincorrere una dieta, inseguire passivamente una taglia perfetta non serve a nulla! Quei numeri rimarranno sempre vuoti se prima non c’é una presa di consapevolezza tale che permetta di conoscervi e alla fine del percorso (ma tavolta anche durante) di autogestirvi. Non esiste il “ho sgarrato, ho vanificato tutto, lascio perdere”. Esiste il “ho sgarrato, ci puó stare, ora rimedio”. Buon sabato a tutti, io mi avvio all’autogestione.